Michele Piagno - Federazione Baristi italiani
Michele Piagno - Federazione Baristi italiani

Michele Piagno: “Impegno e qualità premiano”

MICHELE PIAGNO | “IMPEGNO E QUALITÀ PREMIANO”

Michele Piagno non ha bisogno di molte presentazioni. Barman esperto nella miscelazione molecolare, è ideatore di Glow Sweet & Sour Mix, liofilizzato divenuto brevetto mondiale per i cocktail fluorescenti.

La Federazione Baristi Italiani l’ha già premiato due volte. La prima nel 2017, la seconda è invece avvenuta proprio di recente, nel corso del 2021, quando il presidente Alessandro Cosolo in persona ha voluto omaggiarlo di un riconoscimento alla carriera, per un barman che nell’arco della sua vita si è impegnato a portare la qualità italiana nel mondo.

È interessante sapere cosa ne pensa una personalità del suo calibro riguardo la situazione attuale, lui che, tra l’altro, conosce così bene il mondo della notte da dedicargli un libro d’imminente uscita scritto in collaborazione col giornalista Lorenzo Tiezzi. Ecco, lui che conosce così bene la storia dei locali e la loro evoluzione, cosa ne pensa di questo periodo post-Covid?

Michele Piagno

“Il nostro è un lavoro particolare – dice Michele Piagno – e si vive il presente senza sapere bene cosa accadrà l’indomani. Quello che posso dire è che gli avvenimenti che stanno devastando il mondo potrebbero portare a una nuova rinascita, dove saranno sempre più premiati l’impegno e la qualità.”

C’è un tema molto caldo in questo momento, che riguarda la difficoltà a reperire personale. Michele Piagno ha un’idea tutta sua in merito, aprendoci a una prospettiva diversa. Sentiamo spesso parlare di reddito di cittadinanza e di persone che semplicemente hanno deciso di trovarsi un lavoro più sicuro. Il bartender invece sostiene che “Molte persone sono state mutate profondamente da questa situazione. Hanno voglia continuamente di cambiare, senza trovare costanza in quello che fanno. Questo provoca in loro il desiderio di compiere continuamente nuove esperienze e questo modo di fare lo riportano anche nel lavoro, lasciando così scoperti determinati ruoli.”

Per fortuna la fine dello stato d’emergenza ha riportato al ripristino di quel contatto umano che era tanto mancato. Speriamo che la situazione non precipiti ancora una volta e che nei locali possa essere ristabilita l’atmosfera di due anni fa.

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