La Federazione Baristi Italiani prende una posizione netta e determinata contro l’avanzata indiscriminata dei sistemi automatizzati e dell’intelligenza artificiale nel mondo della ristorazione, in particolare laddove questi strumenti vengano utilizzati per sostituire il lavoro umano, ridurre il personale e cancellare l’interazione tra cliente e professionista.
«Non possiamo restare a guardare mentre si costruisce un futuro dove i baristi vengono sostituiti da robot e totem digitali – dichiara il Presidente Alessandro Cosolo –. Il nostro mestiere è fatto di mani, occhi, emozioni, parole e ascolto. L’umanità non è replicabile da nessuna macchina».
La Federazione sottolinea come l’impiego eccessivo di intelligenza artificiale per tagliare i costi del personale comporti l’eliminazione della componente empatica, creativa e relazionale, aspetti che rappresentano la vera eccellenza italiana nel mondo del food & beverage.
I principali rischi identificati dalla Federazione sono:
- La perdita di posti di lavoro qualificati;
- L’assenza di empatia e interazione tra cliente e personale;
- L’omologazione dell’esperienza in bar e ristoranti;
- Il crollo della qualità percepita del servizio;
- La rottura della collaborazione tra professionisti del settore.
La Federazione Baristi Italiani non è contraria alla tecnologia, ma si oppone all’automazione che disumanizza, che priva l’ospitalità italiana del suo elemento distintivo: la persona.
Per questo la Federazione annuncia l’avvio di una campagna di sensibilizzazione nazionale, incontri con le istituzioni, tavoli tecnici con aziende del settore e la promozione di un codice etico per l’uso responsabile dell’innovazione nella ristorazione.
Contro un futuro freddo e senz’anima, la Federazione Baristi Italiani sceglie l’Umanità.