sabato 14 Dicembre 2024

Andrea Di Chiara, un giovane italiano bar manager del Savoy Hotel

ANDREA DI CHIARA | MIXOLOGY

Andrea Di Chiara è un giovane barman. Nonostante questo, è già bar manager al prestigioso American Bar del Savoy Hotel di Londra. Ma partiamo dall’inizio: “Sono di Trieste. Avevo iniziato a studiare il settore biologico sanitario, ma verso i 17 anni mi appassiono al mondo bar. Comincio a comprare i primi libri sui cocktail e mi viene l’idea di lavorare in questo ramo.” All’ultimo anno di superiori impara a lavorare dietro il banco, grazie a un’amica, che gli permette di fare pratica al Sisters Caffè a Trieste dove si trova, anche la Sezione della Federazione Baristi Italiani, con il centro accreditato Food Bar Experience. Dopo questa esperienza inizia a lavorare al Portopiccolo, per poi approdare al Viezz. Intanto continua anche la sua formazione: s’informa sui corsi che vengono realizzati nella sua regione e li segue con grande passione. Poi a 21 anni, per Andrea Di Chiara arriva la svolta.


“Decido di partire per Londra, che è una delle capitali mondiali del mondo cocktail. Qui seguo ulteriori corsi veramente molto utili e che consiglio a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questo universo. Nel 2017 entro a lavorare al Savoy Hotel.”
Qui inizia la sua scalata. Lavora come Junior Bartender, come cameriere e come assistente. Finalmente, dopo qualche anno, arriva la proposta: “Mi chiesero di diventare il bar manager dell’American Bar. Avevo 27 anni ed ero lusingato di prendere il posto di una persona molto più esperta e adulta di me. Accettai con gioia!”
Ricordiamo che l’American Bar del Savoy è nel suo genere il più antico d’Europa. Qui si sono formati alcuni tra i più grandi bartender a livello mondiale, quindi per Andrea Di Chiara questa è una posizione di enorme prestigio. Quali sono le aspettative del barman?
“Vorrei continuare a crescere personalmente e anche a fare crescere i ragazzi che formo giornalmente. Cerco di realizzare sempre menù innovativi e quello che abbiamo creato quest’anno è il terzo da quando occupo il posto. Vogliamo che il valore dell’American Bar sia sempre ai vertici. Ci teniamo a restare nell’orbita delle più importanti classifiche del mondo bar.”

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